Il Gruppo speleologico Martinese, in collaborazione con il gruppo speleologico Bolognese GSB-USB e il gruppo speleologico Faentino, sta dando avvio per il secondo anno consecutivo alla spedizione sulle Alpi Albanesi (vedi Speleologia 73) . La partenza è prevista la sera del 19 Agosto da Bari, per rientrare il 31 mattina in Italia.
Il progetto Curraj prende il nome dell’omonimo villaggio (Curraj I Ëperm) sito in una valle fluviale ai piedi dei monti Kakise (2.359 m.s.l.m.) e Boshit (2.415 m.s.l.m.). Le spedizioni precedenti ai progetti Curraj sono nate dalle esplorazioni portate avanti dal Gruppo di Faenza, in particolare da Ivano Fabbri, che ha poi condiviso con noi Martinesi quanto aveva scoperto, chiedendoci di partecipare alle future ricerche. Nel 2015 nessuno speleologo del gruppo Faentino è riuscito ad unirsi alla spedizione, così il gruppo Martinese è diventato capofila nell’organizzazione delle spedizioni. È nata così una proficua e trasversale collaborazione intergruppi, Gs Martinese, Gs Bolognese e Gs Faentino in primis, ma che accoglie anche speleologi di altri gruppi d’Italia (La spezia, Prato e Reggio Emilia). Il gruppo Faentino ha già fatto una pre-spedizione composta da 3 speleologi lo scorso luglio aprendo nuovi fronti esplorativi, condividendone immediatamente con noi tutte le informazioni necessarie per il proseguimento dell’esplorazione.
Quest’anno inoltre il progetto Curraj si arricchisce di un nuovo partner, l’associazione di esplorazioni geografiche la Venta, soprattutto grazie alla presenza di Tommaso Santagata.
Il primo obiettivo sarà cercare di concludere le esplorazioni alla Shpella Mark (letteralmente “grotta di Mark” dedicata al pastore che l’ha segnalata per primo), che attualmente ha circa un chilometro di sviluppo, ma ha tutte le carte per diventare un grande complesso, dato che lo scorso anno le esplorazioni si erano fermate per mancanza di tempo e senza mai trovare un effettivo ostacolo che ne impedisse la prosecuzione.
La complicata logistica per raggiungere il villaggio richiede l’utilizzo di muli e cavalli con circa quattro ore di cammino. Dal campo base alla grotta vi sono inoltre, ancora due ore di avvicinamento, e questo richiede un continuo avvicendamento delle squadre a lavoro in grotta al fine di portare fuori quanto più esplorato possibile.
Oltre alle esplorazioni in grotta alcuni giorni saranno dedicati alle zone più alte delle montagne che bordano la valle, in particolare l’area della dolina di Kakverrit e nei pressi del villaggio di Vrane.
Partecipanti:
Alessio Augugliaro, Mimmo Caldaralo, Pasquale Calella, Susana Crespo, Jelena Demidoveca, Orlando Lacarbonara, Donatella Leserri, Alessandro Marraffa, Michele Marraffa, Claudio Pastore, Tommaso Santagata, Sonia Zucchini