Progetto Curraj 2015 – Il resoconto

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Nell’estate del 2014 due soci del GSM, nelle vesti di Pasquale Calella e Claudio Pastore, parteciparono ad una piccola spedizione nel paese dell’Aquila Bicefala, organizzata dall’ amico faentino Ivano Fabbri. Durante quella spedizione di pochi giorni, di cui solo uno dedicato alla grotta Markt, si ebbe il tempo di portare poco più avanti l’esplorazione, scendendo il P90, e di fare il rilievo del ramo principale. Ma si capì subito che era necessaria per l’anno successivo una nuova campagna speleologica, perché la Shpella Markt dichiarò di avere grandi tesori celati.

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Leggi qui il resoconto della spedizione 2014

Siamo nel 2015 e il GSM, in collaborazione con il GSB-USB di Bologna, si mobilita per poter di nuovo partire per l’oltre Adriatico. Anche se quest’anno Ivano non potrà partecipare, il suo supporto e le sue conoscenze al villaggio di Curraj permettono di organizzare una buona logistica.

Progetto “Curraj 2015”

A partire per la spedizione sotto l’egida della SSI sono 12 speleologi:

Fotografia di gruppo davanti al campo base di Curraj i Eperm

Roberto Cortelli (GSB-USB), “Mimmo” Cosimo Caldaralo (GSM), “Jeluccio” Pasquale Calella (GSM), Elena Dalla Dea(GSB-USB), Antonella Devito (GSM), Jelena Demidoveca (GSB-USB), Orlando Lacarbonara (GSM), Donatella Leserri (GSM), Michele Marraffa (GSM), Nico Masciulli (Gruppo archeospeleologico pugliese – GASP), Claudio Pastore (GSM e GSB-USB), Marco Zini (GSM).

Anche in questo nuovo viaggio seguiamo la stessa strada del 2014. Si parte la sera da Bari per sbarcare alla mattina a Durazzo, dove Mondi ci aspetta con un furgoncino noleggiato da 15 posti. Quest’ anno però i materiali e il numero di persone aumentati ci impone di portare una macchina/magazzino di supporto per il trasporto di tutti i materiali fino a Lekbibaj. Lì ci sarà ad attenderci con i muli il figlio di Martin, Vicktor che ci farà spesso da guida. Il giorno dopo l’arrivo ci mettiamo subito in attività per poter raggiungere la grotta Markt, armarla e segnare il sentiero che conduce ad essa. Così una prima squadra entra in grotta e da effettivamente avvio al progetto. Nei giorni a seguire sempre divisi per lo più in due squadre ci si alterna in grotta e si portano fuori sempre più metri di nuovo esplorato. Una squadra individua e segnala il ramo “patagonico”, così denominato per via dell’aria intensa che accompagna per tutta la sua lunghezza, e che viene esplorato il 3° giorno di campo. Parallelamente al lavoro di topografia e documentazione del nuovo ramo portiamo avanti le esplorazioni nelle zone profonde della grotta, sotto il P90, dove vengono scesi altri due pozzi e percorso uno stretto meandro. Molti “uomini” vengono anche impegnati anche per la documentazione fotografica e video, materiale necessario per la divulgazione.

Operazioni di rilievo

I risultati non sono quindi mancati, nonostante gli intoppi che normalmente possono accadere. Il mai avvenuto avvio del generatore di corrente ci ha reso difficoltoso liberare le schede delle fotocamere e ricaricare le batterie. Per nostra fortuna nello stesso periodo, sull’altra sponda del fiume, a pochi passi dal nostro campo base, un gruppo-trekking numeroso di ragazzi della Repubblica Ceca ha allestito un campo fornito di pannelli solari, dei quali potevamo usufruire durante le ore diurne.

Abbiamo effettuato altre battute esterne per fare sopralluoghi su segnalazione dei pastori per nuove cavità, con scarsi risultati, ed abbiamo dedicato un giorno alla riesplorazione e rilevamento della shpella Lumi, ma senza trovare alcuna possibile prosecuzione. Purtroppo per mancanza di tempo non si è riusciti a raggiungere nuovamente la dolina di Kakverrit, dove la piccola frana soffiante avrebbe altro da raccontare, ma in cambio si è passata una stupenda giornata a casa di Martini, come suoi ospiti, dove ci è stato offerto un sontuoso pranzo innaffiato da fiumi di Rakjia.

L'ingresso di Shpella Lumi

La Shpella Markt

La grotta si raggiunge dopo un paio d’ore di cammino dal villaggio, inizialmente su sentiero, poi inoltrandosi nel bosco e inerpicandosi fino ad una cengia su costone, dalla quale si raggiunge un canalone. La grotta si apre pochi metri più a monte, e vi si accede tramite uno stretto ingresso in leggera discesa, impostato su frattura e che soffia un potente getto d’aria.

L'ingresso di Sphella Markt

La shpella al momento si sviluppa su due livelli. Quello alto su cui si dipanano il ramo principale e il ramo “patagonico”, caratterizzati da morfologie freatiche senili interessate da più recenti crolli ed intenso concrezionamento.
Il tratto iniziale della grotta è caratterizzato da numerosi piccoli arrivi forzati, posti in alto, ed era probabilmente sifonante data la presenza di uno sbarramento in risalita di circa 6-7 m che immette direttamente sul P11. Subito dopo questo una netta diramazione della condotta principale conduce, guidati da una intensa aria, al ramo “patagonico”. Il ramo si presenta come una lunga ed articolata condotta dalle accentuate morfologie freatiche, che si sono poco evolute in vadose. La via attualmente è ferma su un pozzo da scendere e/o risalire e/o bypassare. Altre ancora sono le possibili vie percorribili.

Concrezione a vela nel ramo "patagonico"

Il secondo livello, più profondo, si raccorda con il superiore tramite il P90 esplorato nel 2014. I due livelli si discostano tra loro soprattutto nelle morfologie. Il livello basso si presenta nettamente vadoso, fortemente regolato negli andamenti dalla fratturazione. Disceso il pozzo si percorre il tratto a valle di un meandrino (meandrino “della penitenza”) che porta su due nuovi pozzi, di 50 m in totale, che a loro volta conducono ancora su un meandro-frattura dalle esigua larghezza ma che tormenta con aria gelida. Percorrendolo si notano alcuni rami laterali ancora da visionare nei quali si incanala parte dell’aria. Approfondendosi le morfologie cambiano con i tipi di calcare, tormentato dalla tettonica, fino ad arrivare ancora ad un altro pozzo di 20 m, non sceso e dove si è fermata l’esplorazione del progetto “Curraj 2015”. Sarà necessario un armo acrobatico per poter scendere questo pozzo, date le numerose lenti argillose che caratterizzano le pareti.

Gli ambienti di Shpella Markt

In tutta la grotta sono state individuate diverse condotte e punti di possibile risalita che occhieggiano dall’alto. Le esplorazioni di questa campagna speleologica hanno permesso di rilevare oltre 600 m di nuova grotta, portando la Markt agli attuali 937 m di sviluppo con un dislivello di 138 m, e si sono fermate solo a causa del fatto che fossero terminati i giorni a disposizione, senza mai trovare un vero intoppo che impedisse la prosecuzione. Si sono così delineate le vere potenzialità di shpella Markt.

Rilievo di Shpella Mark, Curraj i Eperm

Conclusioni e prospettive future

Le forze della campagna esplorativa “Curraj 2015” sono state dedicate quasi interamente all’esplorazione alla shpella Markt. La grotta conosciuta fino all’ anno precedente era poco più di 300 m, ma le supposte potenzialità, supportate dalla violenta aria che ne fuoriesce e dal fatto che con gli amici faentini avevamo fermato le esplorazioni del 2014 sulla testa di un pozzo, si sono rivelate più che fondate, portando la grotta quasi a un chilometro di sviluppo.

Il comportamento di ingresso soffiante – in agosto – della grotta fa presupporre che questa sia un livello basso o intermedio di un sistema carsico ben più grande, sistema ancora da scoprire, esplorare e capire durante le prossime spedizioni. L’intreccio delle condotte nettamente freatiche del livello più alto fanno percepire quale fosse il livello freatico antico del sistema, che si è poi ringiovanito portando la grotta ad approfondirsi. Sapendo che la linea delle sorgenti è a circa 900 m.s.l.m e che la grotta si apre a 1200 m.s.l.m. e che scende ora fino a -130 si ha ancora un margine di circa 200 m per andare in profondità. Ma sono i piani alti e fossili che sicuramente hanno le potenzialità maggiori.
Si prevede di organizzare già per il 2016 un nuovo progetto, che nascerà sulla base delle esperienze acquisite in quelli passati.
Per le prossime spedizioni sarà punto importante la decisione di quante persone possono partecipare alla campagna, essendo impegnativa la logistica da Lekbibaj al villaggio. Per quest’anno la logistica è stata abbastanza efficiente, ovviamente tanti sono i punti da rafforzare e migliorare, ma con poche rifiniture si potrà arrivare ad ottimi risultati.

Fotografie di Orlando Lacarbonara